Umanista, editore e tipografo, n. a San Severo presso Foggia verso il 1450. Dopo avere soggiornato a Fermo e Venezia, si stabilì a Milano, dove insegnò eloquenza dal 1490 al 1519 nelle Scuole Palatine. Si sposò due volte; dalla prima moglie, Apollonia Birago, ebbe due figli: Vincenzo, che lavorò con lui, e una figlia, che sposò Leonardo Vegio, anche lui suo collaboratore. Copiò edizioni di classici fatte da altri tipografi (per una di queste fu scomunicato nel 1514 e assolto nel 1516). Malato di paresi almeno dal 1523, morì probabilmente nel 1532.
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